Il territorio dell’Alto Sangro, che prende il nome dall’omonimo fiume che lo attraversa, si estende in un’area montana compresa tra i Monti Marsicani, confinando a est con gli Altipiani maggiori, a ovest con la regione Lazio, a sud con il Molise e a nord con la Marsica.
Il comprensorio coincide in buona parte con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e arriva a toccare il versante occidentale del Parco Nazionale della Majella.
Un contesto dall’inestimabile valore ambientale, incontaminato e scarsamente antropizzato che può vantare un patrimonio floristico di oltre 2000 specie di piante e con una fauna rappresentata dall’orso bruno marsicano, dal lupo, dal camoscio, dal cervo e dall’aquila reale.
Ai confini del Parco piccoli centri e borghi dalla storia secolare, luoghi in passato eletti alla pastorizia e alla transumanza e che nel secolo scorso hanno investito molto nel turismo invernale con moderni impianti sciistici nel vasto e caratteristico comprensorio di Rivisondoli e Roccaraso.
Tutto il territorio offre paesaggi vocati all’escursionismo con scenari mozzafiato per qualsiasi attività outdoor, dalle suggestive faggete del bosco Sant’Antonio, che durante l’inverno si prestano allo sci di fondo, alle più impegnative cime del Monte Marsicano. Un’area generosa di sentieri ideali per il trekking, la mountain bike e le passeggiate a cavallo. Chi invece preferisce la pesca sportiva può mettersi alla prova con il fiume Sangro che ogni anno richiama migliaia di appassionati. A Castel di Sangro, invece, si fanno notare i moderni e attrezzati impianti sportivi che rendono la città un’importante meta per le competizioni nazionali e internazionali.
E le attrattive dell’Alto Sangro non sono di certo finite qui. Ci sono i graziosi e pittoreschi borghi come Civitella Alfedena e Pescocostanzo, l’artigianato con la tradizione del ferro battuto e del tombolo, l’arte della lavorazione del pizzo. E poi c’è l’enogastronomia guidata da piccoli artigiani del gusto e influenzata soprattutto da una millenaria attitudine alla pastorizia e all’allevamento ovino e bovino con un’eccellente produzione di formaggi a latte crudo e paste filate come il rinomato caciocavallo. Gli altipiani maggiori hanno tra i protagonisti indiscussi il grano solina, le miccole (lenticchie) e le patate. Tra gli altri prodotti spicca il tartufo, presente su buona parte del territorio in tutte le sue declinazioni, dal bianco pregiato allo scorzone, dall’uncinato al nero pregiato. Eccelle anche il miele, in quanto questi luoghi montani possono vantare una biodiversità unica con un patrimonio di fioriture che si traduce nella produzione di mieli millefiori dai profumi e dai sentori caratteristici.
Per concludere l’esperienza enogastronomica è imprescindibile una tappa da Niko Romito, lo chef tre stelle Michelin precursore dell’alta cucina abruzzese.