Pastorizia e transumanza hanno storicamente condizionato e favorito l’economia dell’Abruzzo montano. I principali borghi dell’Appennino, in particolare nelle aree dei Parchi, fondavano un tempo la loro ricchezza sul commercio della lana e sulla produzione di carni e formaggi.
L’ampia disponibilità di pascolo e la straordinaria biodiversità del territorio rendono la carne ovina di questi luoghi particolarmente pregiata e apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche. L’agnello abruzzese è allevato allo stato brado e semi-brado; fino allo svezzamento si nutre esclusivamente di latte materno, e poi con essenze spontanee di prati e di pascoli, leguminose e graminacee tipiche dell’area. La sua carne è rosa, tenera, dal basso contenuto di grasso e dalle elevate proprietà nutrizionali, contraddistinta dagli aromi caratteristici del pascolo. Il gusto gentile e delicato la rende versatile in diverse preparazioni, in particolare nell’agnello “cacio e ovo”.
L’agnello d’Abruzzo è tutelato dal marchio collettivo “Buon Gusto Agnello d’Abruzzo”, che ne valorizzala la produzione e dal marchio IGP “Agnello del centro Italia”, che ne assicura la provenienza. Si tratta di agnelli nati e allevati in Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna, di età inferiore ai 12 mesi che appartengono a diverse razze locali e incroci. Tra quelle allevate in Abruzzo, spicca la Merinizzata Italiana.