La produzione del tartufo coltivato e, più in generale di quello spontaneo, è diffusa su tutto il territorio abruzzese. In particolare nell’Alto Sangro e nella Valle Peligna, il tartufo ha uno dei suoi habitat prediletti. Questo fungo ipogeo, a forma di tubero e che vive in simbiosi con le radici di alcune piante, è presente nella varietà di:
A differenza del bianco pregiato, che va consumato crudo, i “tartufi neri” si possono apprezzare anche cotti, ma bisogna prestare attenzione alla cottura che deve essere delicata, e limitata a qualche minuto, pena la perdita delle qualità organolettiche.