La tradizione che accompagna la produzione dei confetti di Sulmona è documentata in alcune pergamene del XIV secolo nelle quali si fa riferimento a scatole intarsiate e cofanetti che contenevano “confecteria smaltati”.
Originari della cultura dolciaria araba, i confetti erano regalati per celebrare nascite e matrimoni già in epoca romana. Nell’antichità la mandorla era ricoperta da un composto di miele e farina.
È con la diffusione dello zucchero che inizia la produzione del confetto contemporaneo. Si narra che siano state le Clarisse del Monastero di Santa Chiara ad iniziare la lavorazione dei confetti di Sulmona che ancora oggi si distinguono per l’assoluta purezza dello zucchero utilizzato.
Il confetto tipico è composto da un nucleo, “l’anima” di mandorla intera sgusciata e pelata, vestito con sottili strati di zucchero sovrapposti. L’anima può essere composta anche da altri ingredienti come nocciola, cannella, cioccolato, canditi, pistacchio, frutta secca, ricoperta da strati di zucchero o di cioccolato. La forma e le dimensioni del confetto variano in base al nucleo, così come il rivestimento che può essere liscio o con superficie rugosa.